11 Nov 2021
category: luoghi , narrazione .

La Concordia

Continua il nostro viaggio alla scoperta delle storie e dei racconti del territorio. Ancora una volta parliamo di San Pancrazio, il piccolo borgo che di vicende ne ha viste davvero tante in passato…

Il 21 marzo 1925 a San Giovanni erano riuniti davanti al notaio il parroco Narciso Polvani di San Pancrazio, Don Guido Tordini di Cavriglia, Ames Ermini e Augusto Falvi, possidenti. Si erano trovati per costituire una cooperativa, una Società Anonima che avrebbe dovuto vendere generi alimentari e attrezzi agricoli. Essa aveva anche altri scopi come quello di migliorare gli aspetti economici, intellettuali e morali dei propri associati.

Il territorio di Cavriglia aveva diffuso in modo quasi capillare molte sedi di cooperative di consumo. Nel capoluogo l’avevano costruita qualche anno prima i minatori, assieme al teatro; a Castelnuovo dei Sabbioni ben presto di cooperative ne erano arrivate due, quella di sopra e quella di sotto con due gestioni diverse date anche dal rapporto che i minatori avevano con la Società Mineraria; c’era poi quella di San Donato in Avane che era cooperativa, spazio aggregativo e barberia.

La Società Anonima Cooperativa di Consumo di San Pancrazio fu chiamata semplicemente La Concordia. Era una cooperativa costituita tra piccoli proprietari, coloni, operai e aveva sede proprio nel piccolo borgo. Diventare soci era abbastanza semplice, ci volevano 5 lire di tasse e 100 per una sottoscrizione volontaria. Ai soci sarebbero così toccate azioni nominative, non cedibili né alienabili. 50 azioni per socio ma con possibilità di un sol voto in assemblea.

La Concordia partì con un capitale di 2000 lire, poco più di un euro oggi, ma molti per l’epoca. Toccò ad Ames preoccuparsi di tutte le problematiche finanziarie, legali e amministrative perché tutto fosse in regola. Per Statuto La Concordia aveva diversi scopi, primo fra tutti quello di acquistare e distribuire ai soci al prezzo minimo corrente generi di consumo alimentari e domestici di uso familiare e agricolo.

Si diventava soci facendo domanda al Consiglio di Amministrazione ma era necessario risiedere nel comune di Cavriglia, meglio ancora nel popolo di San Pancrazio. La cooperativa era amministrata da un consiglio composto da 7 membri che annualmente avevano il compito di nominare il presidente e il suo vice. Al consiglio spettava il compito di stilare bilanci, deliberare sui soci e soprattutto fissare il prezzo per la distribuzione dei generi. Come in molte cooperative c’erano poi 5 sindaci e 3 probiviri.

La distribuzione delle merci ai soci avveniva attraverso alcuni magazzini posti nella zona; il socio possedeva un libretto personale nel quale di volta in volta venivano annotato l’importo dei generi prelevati.
La Concordia prese avvio così il 2 aprile del 1925 con la registrazione dell’atto di costituzione e dello statuto.

(P. Bertoncini)


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