Il 29 dicembre 1931 era un martedì. Da alcuni giorni si registravano temperature basse e in alcune zone del territorio anche piccole nevicate. Il 29 dicembre moriva a Le Corti, nei pressi di Massa dei Sabbioni, Camille Bourget.
Questa storia ve la possiamo raccontare grazie al ruolo di “connessione” che permettono le nuove tecnologie e attraverso le quali Agnès ha contattato il museo MINE per chiederci se ci risultava sepolto nel cimitero di Castelnuovo dei Sabbioni un certo Camille Bourget. La richiesta ci ha spiazzato all’inizio ma poi abbiamo avuto modo di approfondire. Il testo che segue nasce proprio dalla collaborazione con Agnès che ci ha fornito molte informazioni e serve a tutti noi per riportare alla luce una storia lontana nel tempo.
Camille Bourget è nato il 12 aprile 1866 a Clermont-Ferrand dal secondo matrimonio del padre Justin Bourget, un noto professore di matematica, con Marie Nicart, avvenuto nel 1852. Camille è dunque il fratellastro di Paul Bourget, scrittore francese di un certo rilievo nel contesto europeo dell’epoca. Paul infatti dopo essersi laureato in Lettere poco più che ventenne all’Università di Parigi, aveva iniziato la sua produzione letteraria raggiungendo il successo con alcuni volumi, Essais de psychologie contemporaine del 1883 e Nouveaux essais de psychologie contemporaine, di due anni dopo.
Al contrario di Paul, Camille scelse di dedicare la sua vita alla pittura: nel 1885 studiò all’Académie Julian insieme a Jules Lefebvre, poi tornò all’Ecole des Beaux-Arts di Parigi dove fu allievo di Alexandre Cabanel, Léon Bonnat e Luc-Olivier Merson. Con loro creò l’associazione di artisti nota come “La demi-douzaine”, con la quale organizzarono delle mostre con cadenza annuale. Alcuni lavori di Camille, tra cui Etude d’enfant del 1895, furono poi pubblicati presso la rivista d’arte L’Épreuve. Dal 1902 l’artista fu presente al Salon des Artistes Français e ne divenne membro nel 1912 ottenendo una menzione d’onore nel 1911 ed il premio Marie Bashkirtseff nel 1912. Camille espose anche all’Unione Artistica di Tolosa nel 1907 ed ha espresso la sua arte spaziando tra numerose tecniche: olio, disegno a matita, acquerello ma anche incisioni.
Nel 1896 aveva sposato a Londra Lucy Brown, pittrice americana. Non sappiamo bene perché la coppia si trovasse in Italia. Vi erano arrivati nel 1922 e si erano fermati nel comune di Bagno a Ripoli, in via San Quirico; non sappiamo nemmeno perché arrivarono alle Corti, una località del Comune di Cavriglia non distante da Castelnuovo dei Sabbioni ma dal febbraio del 1929 risultano residenti nel territorio. Dai documenti di famiglia che Agnès ha condiviso con noi sappiamo qualcosa di più del funerale di Camille. Fu infatti la moglie Lucy che in una lettera, ricordava come alla cerimonia fossero presenti più di 200 persone che seguirono il feretro e tra questi c’erano minatori ma anche il console di Francia, Graillot, all’epoca Direttore dell’Istituto Francese di Firenze, la signora Di Pietro, l’ingegner Raffo, Direttore della Miniera e la moglie. I giornali dell’epoca purtroppo non fanno menzione di questo funerale.
Non siamo riusciti a ricostruire molto di più ma da alcuni ricordi di Emilio Polverini e dalle sue domande rivolte molti anni fa a Giuliano Pagliazzi abbiamo poi scoperto che Camille molto probabilmente viveva alle Corti al numero 650 perché lì avevano sede molti degli alloggi e delle proprietà della miniera e dell’ing. Raffo. Pare sempre che Camille sia scappato dalla Francia con la moglie ma nessuno è riuscito a capire perché. Sta di fatto che Emilio si ricordava molto bene quanto il Pagliazzi gli aveva raccontato e così abbiamo scoperto che ci fu una bella discussione tra il parroco e l’ing. Raffo per il funerale di Camille poiché il prete non voleva seppellirlo nel piccolo cimitero di Massa dei Sabbioni. Alla fine la vinse il Raffo e Camille riposa a Massa da 93 anni. Qualche anno dopo anche Lucy morì, il 29 settembre del 1934. Aveva 66 anni. Secondo la leggenda familiare pare che fosse stata sepolta nella stessa tomba di Camille ed infatti se andate al piccolo cimitero di Massa la tomba di Lucy non c’è! Quella di Camille fu restaurata una prima volta nel 1977, sul modello esatto di quella antica. Oggi si legge appena il nome di Camille Bourget ma sappiamo che la morte di questo artista fu registrata negli atti della parrocchia del 1931, unico registro risparmiato dai bombardamenti che colpirono Massa durante la Seconda Guerra Mondiale; quelli che potevano portare notizie della moglie, Lucy Downing-Brown, purtroppo bruciarono.
(P. Bertoncini, A. Mainvialle)
La fotografia di Camille Bourget e le immagini delle opere che accompagnano questo articolo sono di proprietà della famiglia. Tutti i diritti di utilizzo e riproduzione sono riservati.
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Il progetto è realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze nell’ambito di “LABORATORI CULTURALI”, il Bando tematico che la Fondazione dedica ai musei toscani per contribuire alla realizzazione di progetti volti all’innovazione digitale e allo sviluppo di nuovi pubblici.