Il mese scorso abbiamo partecipato ad una bella iniziativa promossa…
Un nuovo racconto dell’ingegner Mario Zaniboni che ebbe modo di…
L’ingegner Mario Zaniboni da Ferrara, che ebbe modo di svolgere il suo apprendistato presso la miniera di Castelnuovo dei Sabbioni più o meno 60 anni fa, ci ha inviato un nuovo ricordo che pubblichiamo con piacere. Dopo la “Frana del Ronco”, uno dei primi racconti apparsi su questo blog qualche anno fa, sono recentemente arrivate al museo altre storie legate al mondo delle miniere a cielo aperto. Narrazioni che vi sveleremo anche nei prossimi mesi…
Il sottosuolo dell’ex area mineraria di Cavriglia, non nascondeva tra depositi di sabbie e argille solo la lignite. Al suo interno erano rimasti intrappolati anche fossili di animali, di foglie e di semi. Inoltre bisogna aggiungere che tutto il Valdarno è ricco di depositi fossiliferi e molte sono le aree dove reperti, più o meno antichi, sono venuti alla luce nel corso dei secoli…
A Castelnuovo dei Sabbioni quasi tutti conoscono, almeno a grandi linee, le alterne vicende e i mutamenti provocati dalle miniere di lignite, fin dalla loro origine, nei paesi circostanti: momenti di grande sviluppo e profonde crisi, relativo benessere e nera miseria, immigrazioni ed emigrazioni di un gran numero di operai e delle rispettive famiglie, periodi di tranquillità e periodi di gravi disordini e agitazioni; però, soprattutto, sono evidenti ad ognuno i grandi sconvolgimenti inferti al territorio. Ma che le miniere avessero addirittura provocato la malaria, nessuno oggi lo ricorda più….
Nella scuola elementare di Castelnuovo dei Sabbioni c’era un museo. Nei primi anni Novanta del secolo scorso venivano a visitarlo molte classi delle scuole del Valdarno. Proprio questo fatto spinse le insegnanti di allora a riflettere sull’importanza dei reperti posseduti e da ciò nacque l’esigenza di riorganizzarli in modo più sistematico. Partirono da questo presupposto per organizzare il nuovo museo: “una struttura museale assolve ai suoi compiti se riesce a suscitare nel visitatore l’interesse per le vicende passate e a porsi come punto di riferimento e di partenza per quelle future”. Lo scopo era preciso, il museo sarebbe stato un punto di incontro sociale e fruibile da tutta la comunità.
Fino alla metà del 1914 l’Italia aveva potuto approvvigionarsi per il suo fabbisogno senza particolari difficoltà, ma lo scoppio della guerra pose problemi di ordine completamente diverso e gli scambi diventarono più difficili e costosi. La carenza di carbone che ne conseguì non mancò di sollevare problemi gravi e di difficile risoluzione. Il carbone era infatti utilizzato non solo nelle attività civili (illuminazione, riscaldamento delle città) ma anche in quelle legate strettamente alla guerra. Con il passare dei mesi la situazione diventava sempre più complicata: lo Stato non era in grado di soddisfare la crescente domanda di carbone e il governo si sforzò di trovare fonti energetiche alternative, creando il Comitato per i combustibili nazionali che in seguito a ispezioni e censimenti rese nota la Carta dei giacimenti di combustibili fossili italiani, in cui erano segnalate le presenze di antracite e lignite, petroli e idrocarburi. Al numero diciannove dell’elenco figuravano i giacimenti di lignite del Gruppo del Valdarno…
Un paesaggio si legge dai suoi segni che ci raccontano molte storie di ciò che i luoghi furono. Questa è la storia di uno strano edificio oggi circondato da alberi e foglie. La struttura ha un tetto in metallo ed è costruita in mattoni. Si capisce che è qualcosa di vecchio … Ma chi sa veramente cosa sia questa strana struttura posta in una zona abbastanza vicina a case, vecchie e nuove, in prossimità della strada? E’ al Ponte alle Forche ma l’edificio si nota solo se si prende la strada provinciale per Cavriglia in direzione della frazione di Vacchereccia…
La storia delle frazioni del Comune di Cavriglia va spesso a braccetto con quella delle miniere e anche quando si tratta di sport la Società Mineraria la fa da padrone. Nel 1926 fu fondata la squadra di calcio di Castelnuovo; in quell’anno la Società Mineraria dette in concessione ai giovani del luogo i terreni posti presso l’abitato di Pian di Colle perché si creasse un primo campo sportivo. Nello stesso anno nasceva anche l’Associazione Calcio Firenze, la Fiorentina…
orari
dal martedi al venerdi 10.00-13.00
sabato e domenica 10.00-13.00 15.00-18.00
chiuso lunedì
Aperto anche i giorni festivi ad eccezione di 01/01, 15/08, 4/11, 25/12, 26/12 e la domenica di Pasqua
info / prenotazioni
+39 0553985046
info@minecavriglia.it
Il progetto è realizzato grazie al contributo di Fondazione CR Firenze nell’ambito di “LABORATORI CULTURALI”, il Bando tematico che la Fondazione dedica ai musei toscani per contribuire alla realizzazione di progetti volti all’innovazione digitale e allo sviluppo di nuovi pubblici.